domenica 1 aprile 2018

OndAnomala di Mimmo Crudo & Lady U la luce in musica

La luce che rimane:
OndAnomala
La danza dei capelli in una nuova dimensione.
Francesca è Onda anomala.
OndAnomala in concerto a Lamezia Terme 
Francesca Salerno Voce, Mimmo Crudo Basso,Vincenzo Oppedisano Chitarra, Federico Placanica Batteria e al violino Beatrice Limonti.
Tu ci sei: Frontman di OndAnomala Francesca Salerno vive e conquista la scena, vittoriosa, ha sciolto i suoi lunghi capelli e canta col corpo, con la voce, coi gesti, canta danzando fili sottili, canta: Vorrei che l’uomo avesse un’altra dimensione, vorrei che non finisse la voglia di reagire, eppure è facile cadere. Siamo piume al vento, erranti.
Siamo capelli al vento, questa sera  come l’altra sera  alla danza dei capelli di Francesco Loccisano.
I capelli scuotono le coscienze e invitano al fare, a battere il ritmo della volontà. 
La rassegna musicale Terra tra due mari per Settembre al parco potrebbe proprio chiamarsi così La danza dei capelli, capelli che trasportano nel vento il canto migliore del sud. Il canto della grande qualità e bravura. Musicisti di abilità eccezionale, alla chitarra battente, con Loccisano, l’altra sera, e questa sera al basso Mimmo Crudo, bassista e colonna portante del miglior periodo de “Il Parto delle Nuvole Pesanti” e Francesca “OndAnomala”: OndAnomala nasce a Bologna da una idea di Mimmo Crudo con Francesca Salerno e Checco Salerno, alla chitarra. Checco, durante la preparazione della compilation, non è più con loro, però rimane, entra ed esce in punta di piedi, leggiamo nella copertina a lui dedicata. Tu ci sei, canta Francesca.
Tutti bravissimi. Alibi alibi alibi, mi incanta, affoga dentro il male la nostra civiltà.
Il ritmo ci fa muovere mani e piedi ed intanto i testi ci chiedono adesione a pensieri sulle cose che mi restano, le cose che restano non sono quelle che vorrei.
Ho preso appunti sentendo i suoni del violino, il respiro e le onomatopee di Francesca, quel riprodurre difficoltà e speranza, rabbia e riscatto in musicalità vitale. 
Scrivo fra le nuvole sono una donna che non ha più nulla nulla da vincere o da perdere.
Vive a Riace Francesca e vede ogni giorno destini rubati, migranti,  il mare... immenso sudario
Ne chiama uno Acikof, lo chiama più volte: Acickof  Dance.
La tragedia di moltissimi uomini giunti sulle spiagge di Riace e senza permesso, quel permesso utile a spostarsi ad andare verso l’Europa.
Acickof Song: Quel permesso chiamato desiderio. Desiderio di non essere sfruttato. Nel nuovo credo che potremmo pregare ci sta il credo è espiare quell'ora di lotta mio padre mia madre, la mia vita distrutta.
Il credo è marciare sulle anime nere. In marcia.
Fra rabbia e rancore, la musica sale, si innalza felice e dona energia. Io sono la luce, la luce che rimane. Fuori è buio ma io sono luce. Una serata incredibile, un concerto di cui ancora parleremo, parleremo ancora di Riace, e  Forse anche io al posto tuo resterei indifferente, sta cantando Francesca, però io sono luce.
Io sono luce è il nostro motivo in testa a illuminare il tutto.
Applausi 
Ippolita Luzzo 

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