venerdì 27 ottobre 2017

Alessandro Zaccuri Come Non Letto

10 classici +1. Comincio dall'ultimo  La vita istruzioni per l’uso: il destino.
Bartlebooth è seduto davanti il suo puzzle. Io sono seduta su una panchina pubblica al sole di uno spiazzo verde vicino casa. Leggo e sottolineo Alessandro Zaccuri con “la consapevolezza che il romanzo non era finito. Si poteva smontare e rimontare”
Trovare quel che sparisce e andare a visitare quel luogo inventato in rue Simon-Crubellier al numero 11. La sera del 25 giugno 1975 poco prima delle otto di sera.
La creazione di uno scrittore: Perec.
Un grande libro è la storia che racconta, ci dice Alessandro e noi, non invitati, riusciamo ad entrare in quelle strade, in quelle case, sederci sui divani di quegli abitanti con i tetti scoperchiati.
Decifriamo così la mappa che invisibile disegna attorno a noi il romanzo. “Riempire i vuoti tra un fatto è un altro, riconoscere che c’è una forza che guida le nostre vite e che permette di riassumerle in una storia” dal nome provvisorio di destino.

Vita al plurale fa vite, in italiano la vite gira e fissa. Far girare la vite per fissare oggetti, per fissare la vita a noi, nella lettura che a ritroso ora sto facendo con Dostoevskij scendendo quella scala a chiocciola in Memorie dal sottosuolo.
“La letteratura è l’attesa di un eco che tarda a venire dal fondo”
Ho sottolineato moltissimo di questo saggio di Alessandro Zaccuri ma ora voglio lasciarvi quel desiderio di andarvi a leggere Alessandro, di andare a riprendere i classici da lui raccontati con la certezza che li scoprirete diversi e nuovi, d'un tratto, all'improvviso, come d'un tratto e all'improvviso sono le decisioni interiori dei personaggi e anche le nostre.
 Leggere Alessandro Zaccuri è come leggere ciò che io ho sempre pensato. La lettura non come "evasione della quotidianità, ma la compresenza di due piani, l'immaginazione e la realtà, che tendono a convergere su un piano ulteriore che, di volta in volta, possiamo chiamare morale o sociale, civile o perfino politico." 
Nell'introduzione  Jim e il barile delle mele, si legge ma intanto ci si chiede il perché come nell'Isola Del Tesoro: Perché sta nel barile delle mele Jim? Perché gli è venuta voglia della mela.Sulle navi del Settecento la frutta si mangiava per evitare lo scorbuto, la mancanza di vitamina C. Cosa scopre Jim, nascosto nel barile? Scopre i piani di LongJohn Silver. La lettura dunque vitamina C e insieme scoperta. La meraviglia e lo stupore di esserci anche noi in quelle storie, inventate ma vere. 
In un altro passaggio Alessandro Zaccuri scrive a proposito di Robinson Crusoe e il fatto di cronaca che lo ha ispirato:" Per diventare una "vera storia" qualsiasi "storia vera" deve passare attraverso l'interiorità dello scrittore"
La verità come impegno nel patto fra lettore e scrittore di non prendersi in giro, di rispettarsi e di rispettare in un solo momento scrittura e lettura. Questi libri sono diventati classici rispettandoci e rispettando la realtà nel momento in cui la rimontavano come un giardino coltivato, direbbe Tabucchi, nella sua ultima intervista. 
Si può smontare e rimontare, dare ordine e creare luoghi inesistenti vivi, però "Parlare del mondo significa sempre parlare degli altri. Significa fare i conti con il destino."
Ippolita Luzzo 

Ed il progetto inizia proprio due anni fa, le dieci letture più una sono state raccolte in questo saggio, ospite oggi in Litweb. Festeggiamo il compleanno con questo pezzo?
Milano "A partire dal 28 ottobre 2015 I CLASSICI della letteratura in cambio di pacchi di pasta in una parrocchia di periferia, spiegati da un giornalista e scrittore 
Nasce “Come non letto”, la nuova rassegna curata da Alessandro Zaccuri,giornalista, romanziere e saggista. Nel saloncino della parrocchia Sant’Antonio Maria Zaccaria,in via San Giacomo, Zaccuri spiega per tre mercoledì “perché i grandi libri sono davvero grandi” attraverso altrettanti romanzoni che hanno segnato il suo immaginario.L'iniziativa è continuata in altri luoghi e nel 28 gennaio 2016, per tre giovedì, Alessandro Zaccuri ha raccontato le storie di Don Chisciotte e il sogno (28 gennaio), di Moby Dick e il mistero (4 febbraio) e infine la santità ne L’idiota (11 febbraio). Il primo piano dell’Ex Fornace di via Gola si è riempito di parole e voci, aspirazioni e illusioni, per condividere insieme storie già note ma forse non ancora lette
 alla Grande Fabbrica delle Parole.

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