martedì 8 marzo 2016

La Forma Fragile Del Silenzio Fabio Ivan Pigola

Oggi otto marzo compleanno di mio figlio.
Augurando a lui buon compleanno regalo a me e a tutti noi La Forma Fragile Del Silenzio.
Un titolo che mi ricorda un altro libro da me molto amato: La forma minima della felicità.
Un titolo che mi ricorda un aggettivo molto amato, scritto sulle cose che devono essere maneggiate con cautela: Fragile.
Un titolo che mi ricorda un sostantivo che accompagna gli anni, i mesi, i giorni, le ore, i minuti, dilatando la forma del nostro tempo.
"Il silenzio fa entrare nella vita degli altri come aria."
Strana la storia del suo arrivo da me.  Prima ho conosciuto il personaggio poi l'autore. Infine ho letto il libro, una volta, due volte e, ora, nel giorno della donna, mi regalo la rilettura di questo racconto diversamente abile.
Lo scrivo sorridendo. 
Amo questa forma di scrittura che associa rughe al cielo, che avvicina concetti e crea coordinate dove sembra che non ce ne stiano.
Scrittura così "finché la donna spoglia il volto da un sorriso sbagliato" 
Leggendo annoto i pensieri dell'adolescente "Cerco attrezzature per immergermi nell'illusione, le narrative sottomarine di zio Baldo mi aiutano. Ci sento colonne sonore, e le rare canzoni dalle note emotive delle pubblicità; è come avere un canale che comunica con ciò che si nasconde. Abbiamo sempre qualcosa che resta assopito dentro di noi, con cui non si riesce a entrare in confidenza."
Questa lettura è un dono per la mia festa, non in quanto donna, ma in quanto genitrice di unico figlio. Oggi compie ventisei anni. Dieci in meno ne ha il protagonista, di sedici anni, e soffre di un mio stesso problema, una difficoltà che io risolvo sedendomi al primo posto negli spettacoli teatrali, piantando gli occhi attenti nelle conversazioni, quasi in bocca al parlante, e vedendo film con sottotitoli oppure rileggendomi la sceneggiatura.   

Sedici anni,  non sentire ed accorgersi di avere un senso che sta per scomparire " Allora vado per esclusione, consulto, scavo avido nei disaccordi, nei paroloni, e per democrazia scelgo il più frequente, aplasia, cioè una malformazione dell’orecchio interno.
E ancora non so cosa porterò nel futuro afono. La misura di quel luogo mi spaventa, circola attorno"
"Devo fare memoria dei suoni, ne avrò bisogno quando perderanno lingua e traduzione. Ho cercato sui libri e nelle notti sul web una guida, un libretto d’istruzioni, ma il popolo degli audiolesi sembra tanto variegato da avere scarse indicazioni per chiunque."
"Ho bisogni da niente, roba di rincalzo, con la chitarra però sono attento. È lei a darmi le coordinate.Nicola è d’accordo: «Il vero musicista è lo strumento, tu sei solo quello che spinge gli interruttori.» I tasti, le corde sono come l’inchiostro dei libri, ciò che permette di leggere le idee." Suonare la chitarra nonostante ci sia questa diminuzione. Restare con amici e frequentare la compagnia, con Sugar, per esempio.
" Sugar odia le cose durevoli. Le piace tutto ciò che ai normali disorienta: il colore dei petali sfioriti, la testa spettinata, gli occhiali privi di lenti, la cornice dei quadri, rompere le noci senza mangiarle, la scialuppa tra i motoscafi. Il bacio sulla guancia piuttosto che in bocca, più morbido e meno ansioso. Ha una frangetta   Siamo uniti su Gallagher"
Mentre leggiamo noi conosciamo il protagonista del racconto con i suoi amici e le sua passione per la musica, prende vita il non luogo dove abita e osserviamo con lui in alto.
"Guardo le nuvole pigre, mentre il cielo sembra invecchiare sotto le rughe del vento. Poi crolla sull'orizzonte, rovesciando rotoli celesti come sbuffi di fumo."
Con nella testa le note della canzone La voce del silenzio, cantata da Mina, io continuo a leggere "La mia grande opportunità è poterlo sondare, esplorare, quel silenzio che agli altri spaventa.
Ha parole che mi cadono davanti minuscole e non ho ragionevoli piani per schivarle, né la voglia di arrendermi alla loro assenza di mete.Vedo le patate che si arrossano, sento l’aroma dialogare coi visceri: manca solo il crepitare dell’olio, lo scoppiettio delle ricette che mamma insegna nei giorni invernali, quando il freddo abbrevia le distanze. I sentimenti sono una lunga costruzione che spesso rallentiamo per farla durare nel tempo, ed alzare il costo del preventivo. Ci adoperiamo a insidiarli nell'animo, perché abbiamo bisogno di guai. E se il guaio non c’è, lo inventiamo. L’ostacolo del silenzio è una parete alta e troppo liscia, ogni tentativo di scavalcarla con gli occhi si spegne prima di scoprire un appiglio." 
Amare uno stile narrativo vuol dire questo continuo copia e incolla dal testo per  farvi conoscere un passaggio, un accostamento, una musica. Amare è far sentire una musica che vi entrerà in testa con suono e parole, immagini e personaggi.
"Tutte le note hanno melodia, è inutile perseguitarle in un elenco riassuntivo destinato all'addio."
"La vita è musica, mi va bene anche mutilata, ma ogni tanto cado in questi sconforti, vuoti d’aria interiori in cui perdo quota, velivolo senza ali."
Continuo a leggere imponendomi di non continuare a farvi assaggiare i passaggi, la bellezza di un costrutto linguistico personale, continuo a seguire i percorsi, dalla cantina buia dove noi, con Lucio Battisti in testa. Cantine dove si sono riuniti sempre gruppi di adolescenti a suonare il bel suono dell'entusiasmo. 
Nel gruppo che è forma, da formazione,  La Forma Fragile Del Silenzio mi ricorda tutto un Regno degli amici, quel paese che io conosco leggendo e leggendo sullo schermo del PC. 
Sotto il segno dei pesci che nuoteranno felici sulle note di un libro, sulle note di  mio figlio e di ogni fantasia azzurra. Sincera, come l'acqua di un fiume di sera... Cantando e suonando, non Bruno Lauzi ma Gallagher; aspettando il 30 marzo quando uscirà in libreria. 
Ne saremo felici perché più bella cosa non c'è nel regno della Litweb
Con Paolo, il protagonista del libro, che di sé stesso scrive così " Ecco, sono qua per colpa sua, e siccome dovrò starci del tempo, vorrei tanto chiedervi aiuto. In fondo ho solo 16 anni, mi hanno scelto carattere, epoca, luogo e destino senza chiedere nulla. Così. Il fatto che li abbia in un libro mi fa venire il sospetto che restino tali a lungo. Spero non troppo. Abito in una città della pianura padana ma vengo dal sud; sono figlio di genitori separati, suono la chitarra e mi domando ogni giorno perché accidenti Mercury e Justin Bieber siano uno morto e l'altro nato per la mancanza di un profilattico.  Ho degli amici; alcuni suonano con me, altri sono compagni di scuola, di vacanze, di sciocchezze. 
Sto scoprendo la letteratura di Verga, i primi amori, il lavoro con lo zio. C'è chi, per una sola di queste cose, dice lo strano tipo che m'ha creato, si sente già troppo occupato così. 
Di una cosa però sono certo: il viaggio andrà bene se troverò qualcuno con cui parlare, scrivere, scambiare i sogni come compagni di gioia o di malinconia." 

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