mercoledì 28 ottobre 2015

Matilde al Liceo Campanella accompagnata da mamma e mamme


Io,  Michela e Licia saremmo le mamme che insieme alla mamma Daniela accompagniamo Matilde a scuola per la sua prima uscita ufficiale. Come al ballo delle debuttanti lei debutta nella classe prima A, B, C, nelle classi del Liceo Campanella dove le insegnanti Michela Cimmino e Licia Di Salvo stanno per iniziare Libriamoci, la settimana dedicata alla lettura, rassegna nazionale che fa parte di un grande progetto interamente dedicato alla diffusione dei libri nei mesi dell'anno, dal Maggio dei libri a Piovono libri.

Lei, Matilde, a suo agio fra le tante ragazze e qualche ragazzo, era perfetta, integrata, sembrava lei stessa quella adolescente che con più decisione prende in mano il volante e si mette a guidare. Una ragazza positiva, un personaggio positivo, con idee proprie, nasce nel racconto e dalla penna di Daniela Rabia, sua madre di foglio, e come Atena stava nella testa di Zeus e fu partorita spaccando la testa del dio, così Matildina, così ogni tanto la chiama Daniela, bussava e bussava dalla sua testa per uscire fuori. Per fortuna il foglio ebbe la meglio e non ci fu bisogno di rompere testa!
I ragazzi seduti sui banchi addossati ai muri, seduti nelle sedie dei  banchi ed accanto una grande carta geografica, ascoltavano i viaggi che Matilde aveva fatto per i venti paesi dai quali alcuni di loro venivano ogni mattina, Maida, e poi Tiriolo, Serra San Bruno.
Uno di loro Gaetano Chiodo
lesse dei versi proprio per lei, lei musa, lei ispiratrice. La prima poesia a lei dedicata.
Ed intanto anche gli altri, ormai rapiti, avrebbero voluto continuare a viaggiare con lei se non fosse suonata l'ora di andare.
Reuel Sole Ludovica Martina Greta e poi libriamoci con i vostri nomi, con il vostro entusiasmo, intanto io che resto con loro, mi contagio di quella freschezza, di una tenerezza che poi sarà terreno fertile da cui ripartire. 
Nei binari delle tanti stazioni a volte si  aspetta ad un binario morto. Era questa la frase adolescenziale che caricata di nero campeggiava sulle prime pagine di un diario scolastico. Stava lì ad indicare quell'inerzia e quel momento in cui ogni persona si sarà trovata negli anni della scuola. Poi aspettando aspettando il tempo finisce e anche se il treno non passerà chi aspetta avrà per forza trovato il modo per trascorrere l'attesa con un libro in mano. Leggere è stata la nostra forza, dice Daniela e dico anche io con Michela e Licia, Leggere è una zattera che sui mari andrà perché ci solleva dalla quotidianità. Uffa, scrivo sempre con la rima! Matilde forever sarà. ed eccola in libreria 




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