giovedì 8 ottobre 2015

Angelo Tolomeo- La Balena ed altri cetacei



  

Angelo Tolomeo: La parentesi di passaggio
Ho conosciuto Angelo a Cropani nel 2013,a chiusura del festival letteratura parole erranti, con  poeti a duello, singolare tenzone come slam poetry,  poi i suoi genitori nel 2015, alla cena per la raccolta fondi in favore della Masnada a Cropani. Con Angelo non ci eravamo più rivisti dal 2013 ma quella sera del 2015 sembrava naturale riparlare di lui e ripassarmelo al telefono, lui a Trento dove lavora e noi a quel tavolo.
Eravamo in tanti la  sera di aprile e su ogni tavolo Nunzio Belcaro aveva messo per segnaposto il libri amati e consigliati da lui nella libreria Ubik di Catanzaro lido.
Io ero al tavolo di Nunzio con Daniela e  Lo Straniero di Camus  e guardavo golosa tutti i titoli dei tredici tavoli. Nel girare per raccogliere i segnaposto mi sono seduta accanto alla mamma di Angelo ed al suo La Balena ed altri cetacei, celeste e serena copertina della prima opera poetica.
Era il suo debutto in società… il viaggio della balena con i suoi amici presenti: Andrea Giannasi, editore di Tra Le righe libri,la casa editrice, Gianluca Pitari, poeta e amico, Carmine Torchia, Carlo Scaccia, Raffaele Mercurio… tutti i masnadieri e loro seguaci.

 Sfogliando sfogliando parlavamo.
Angelo a Trento fa il bibliotecario e con un pulmino porta in giro i libri a spasso per la città e li fa conoscere, li presenta  per darli in prestito.  Un lavoro stupendo.  Una fiaba per chi, come lui, come tanti, amiamo leggere e giocare con il libro. Un gioco che ci permette di sopravvivere gioiosamente.
Da qualche giorno mi sono arrivati a casa La Balena ed altri cetacei, dal mare del Trentino fin nella piana di Sant'Eufemia, dal mare che navighiamo poetici con Kavafis.
Ho preso a portarmi i suoi cetacei, che poi sarebbero versi, in giro, in borsa e in casa e ho letto e ammirato la veste tipografica e poi mi sono accorta che i cetacei avevano fatto amicizia con Gianni Celati," Quattro novelle sulle apparenze."
 Stessi colori di copertina, stesso formato. Affinità elettive.
 Nella quarta di copertina Celati fa quello speciale gioco che consiste nel “Raccontare storie per rendersi perplessi” un ordine narrativo che si avanza fino a portarci sospesi, vero Gianluca? Davanti ad una immagine abbagliante e normalissima. Quella cosa che si chiama partecipazione e capacità di sorprendersi.
Le poesie di Angelo hanno titoli fra parentesi quadre, le parentesi algebriche di mezzo. Le parentesi di passaggio.
Le sue poesie sono racconti. Ogni poesia è un racconto da fabula… fabulare raccontare.
Nel tentativo comune di rendere lieve il nostro stare qui  ci sta il sollevarci dalle cose guardandole come giochi, come strumenti con cui tediarci di meno. Simboli di altro, altro che vive in noi. Un meccanismo che si incastra in un altro e sorride felice il bimbo quando è riuscito a sistemarlo per il gusto di tornare a disfarlo.
“Lascia che le ore decantino”  “ c’era un tramestio di cose rotte” tramestio ritorna “nel gracile tramestio autunnale” ed in l’esilio “ non vedi quale oscuro tramestio/ha sostituito la nostra poesia?”
“ Ed io che credevo di poter riporre” cosa riponiamo? Ancora dobbiamo giocare… “ Prendete una vita/disorientatela/deponetela in una tela malvagia./ cosa resta?”
“Non posso uscire da qui:
Sono prigioniero/di precise disposizioni mentali/e costrizioni fisiche/Non posso/ E quindi vivo/ e ristabilisco il disordine”
Una domenica vastissima ci attende. E so a memoria le innumerevoli e uguali vastissime domeniche vuote di giochi che non siano versi.
Tutte le domeniche che furono come “Il giorno è come distesa d’acqua senza suono” di Wallace Stevens.
“ Ma oggi è un giorno nuovo/e non ha importanza il suono o il silenzio/o lo stravolgimento del disordine/ ma il significato/che perviene a me/a questo mio essere/in questo mio dato istante/in una casa non mia/in vesti non mie/nell'annullamento della personalità/…Vivo in bilico
Con versi di Angelo: una altalena poetica  sulla quale  dondolare nel gioco del poeta che non ha poesie.




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