mercoledì 4 giugno 2014

Il sorriso amarissimo dell'amaro, dell'amore- Alessandro Bozzo

C'è chi sorride per passione, c'è chi sorride per un gioco,  c'è chi lo fa con cortesia 
lui o lei, nè l'uno e nè l'altro, loro lo fanno per amore.
Sorridere o ridere amarissimo, amando la vita, amando il sole, amando il vento e gli occhi che incroci.
Sorridere o ridere storto o stridula, e poi osservare con triste meraviglia che tutta questa vita è una muraglia

un corpo grasso, gonfio, vecchio, oppure ossuto e che non ti piace
un compagno-a accanto che non vuoi, non puoi volere più
un successo che non è per te
e poi 
c'è chi vomita sugli altri questa insoddisfazione, 
chi invece ci ride su, con amore.

Mia zia aveva perso memoria, svanita, dopo una vita difficile
Mia zia raccontava come una bimba 
ed io ridevo con la mia risata raschiante e antipatica

mia mamma incredula da tanta allegria sentì mia sorella spiegare di me
-Lei è tristissima, per questo ride-
Ridere o sorridere come solo
 chi 
non vi vuol male può ridere
Non ridere di voi
si ride della nostra terribile prigione
del corpo 
dei nostri ricordi
di tutto quello che amiamo tanto 
tanto da poterne fare a meno.

Al sorriso di Alessandro Bozzo
che mi sorride ogni tanto
di mattina


 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Parafrasando il motivo "bocca di rosa", carina questa cosa, si tratta il sorriso, un movimento che chiama in causa la volontà di farlo ma è anche involontario certo. Un segnale sicuramente positivo e universale che ti dice: "non temere, non sono pericoloso".