venerdì 14 febbraio 2014

Adoro Francesco Stella- Ippi

Il WEB per davvero - delirio di un pomeriggio raffreddato

ritratto di Francesco Stella
Dalla lettura del blog http://www.neteditor.it/content/193436/il-web-davvero mi è venuto in mente di scrivere questo delirio.. lo pubblico per promessa, fatta a Ippi.
Buona lettura.. 

Cerco arditamente di non cadere da questa lastra di silicio sulla quale incertamente cavalco quest'onda digitale.
Quando filo non vedo che la schiuma e il rotolare dei bit di fronte a me, cerco di controllare il movimento, l'inclinazione del busto proteso a portare il peso avanti per aumentare l'effetto planata, cerco coraggiosamente di compiere una curva spingendo sul tallone, mi vedo in armonia con la scia che lascio e nutro il senso estetico del mio gesto fino a che l'onda non ha la meglio su di me e mi perdo in un turbinio di numeri e bolle trascinato in superficie dalla salvifica tavola arpionata alla mia caviglia.
Solo allora mi accorgo di non esse solo. Circondato da sguazzanti intavolatori di forme e onde anomale.
Mi fermo ed osservo.. Sembra incredibile ma anche in questa arte di cavalcare l'occhio ricerca negli altri immagine di sé stesso, non pregno della propria esperienza, dimentico del messaggio di Epitteto: ricerca in ciò che non è in suo potere la fonte della propria realizzazione imprigionandosi in turbini di polemica, parto incestuoso di una avvizzita aspettativa.
Commenti, sguardi, ammicchi che piegano la schiena di coloro che ingenui lanciano nelle onde digitali le proprie incerte nature. Giudici di qualcosa che rappresenta la loro unica codifica, ma estranei al conoscere profondo..
Chi sa non giudica.
In my younger and more vulnerable years my father gave me some advice that I've been turning over my mind ever since.
"Whenever you feel like criticizing any one," he told me, "just remember that all the people in this world haven't had the advantages that you've had."
Questa frase mi torna in mente ascoltando le interazioni digitali che sfrecciavano tra gli atleti delle onde.
Qualcuno sapeva la sua storia, alcuni la cercavano, altri la rubavano, altri la vivevano con gli occhi di chi rumorosamente faceva il suo ingresso mostrando il proprio modo inusuale di raccontarsi. Un buon assist lo fornisce sempre qualcuno che degli schemi fa coriandoli per il carnevale.. Una meravigliosa guida: le frustate, a chi esce dalla carovana per imparare ad accodarsi.
Ma poi finito di sguazzare nell'acqua si arriva alla spiaggia, il fuoco, luogo di ritrovo e commento della giornata; e li che espando le mie percezioni ebbro del turbinare delle diversità..
Un mistico... La voglia..
Uno stato compassione e desiderio che la invita a scoprire città di cui immagini ammiccano a non so cosa.
Schegge della sofferenza che ignoro si spendono nei dialoghi di coloro che si conoscono... Ed io osservo incuriosito rapito dalle immagini che sono quello che posseggo e che mi fa muovere veloce le dita al punto da non sapere da dove vengono le parole..
Sento il desiderio mutevole di questa realtà digitale, di questa spiaggia privata ma non troppo.
Un irlandese stonata intona un canto celtico che non capisco..
Parole di follia? Chissà o forse giochi nella sabbia di bambini che sperano di trovare le conchiglie più colorate.
Qualcuno si alza a disagio, la discussione sembra prendere toni divergenti, nella confusione qualcuno perde il filo.. Io per primo.
Lei diventa il centro di questo cerchio.. Nel bene e nel male, lucida nel suo sguardo e nelle sue movenze salamandrine.
Nella sua danza intorno a fuoco, circondata da una ridda, di sguardi danza sola.. Chi vorrebbe accompagnarla chi si alza e se ne va..
Questo per adesso è il suo territorio, la sua arena, dove ride, impreca alla norma e cerca di accontentare chi vuole di più e accompagna con strofe ripetitive chi si tappa le orecchie e le chiede di smettere.
"Ma più in la c'è solo la pazzia.. Per tutti.." esclama.
Il suo straripare convulso apre rivoli di incertezza nelle dighe rigide dei principi che ostacolano il fluire della diversità.. Chissà che importanza e risultato potrebbe avere mescolare i nostri fluidi digitali.. Quale mai sarà il pagamento per l'apertura del canale? Chissà se esiste un traghettatore che vuole un obolo per portarci oltre il nostro senso comune o se quel viaggio è compreso nel prezzo di quanto ci lasceremo alle spalle..
Non a caso siamo appiccicati alla ragnatela, tanto più ci muoviamo tanto più esitiamo invischiati nella sua trama.
Siamo persi tra bisogni di sussistenza o in verità siamo persi da noi stessi?
Esiste un buon samaritano in questo convivio che mi sappia dare una risposta sensata?
Ma poi passerà, e uso questo tempo osservando il raggrinzirsi dell'ennesimo velo di cipolla che si secca ai miei piedi.. Avanti il prossimo..
Un samurai danzerino che si accuccia nei ricordi e lancia il suo riso alla volta della nostra turbinante follia.
Cosa nasconde la sua danza, domande? richieste? cancellazioni?
Forse qualcosa che non è tutto quello che sembra.. Non sento di nessun valore dare una risposta.. Mi allieto del divenire costante degli stimoli, del rimbalzo degli animi, toccati nella loro unicità da qualcuno che si muove vorticosamente, talvolta alla rinfusa.. Embhe?
Oca reale che spicca il volo tutt'altro che silenziosa.. Si appresta a lasciarmi..
Ripetendo i movimenti della manfrina spicca un volo di cui non conosco nulla.. Mi sono solo divertito nel meraviglioso teatrino delle diversità.
Grazie.. Chiunque tu sia..
 


Meraviglioso-persino il tuo dolore

potrà sembrarti  un giorno meraviglioso...
Ma guarda intorno a te... e tu hai guardato benissimo ...meraviglioso
è la lettura più più che io abbia letto...ma la rileggeròòò tante volte e la porterò nelle strade del reale..Contaci..

torno dopo...ora vadooo a mare

Franci, io non irrido eh!

sei molto bravo,e ti rileggo..
ma rispondo qui sul tuo commento al blog
Ho riflettuto sulle tue parole e ti ringrazio...la corda la lasciamo....eh..hai ragione..


Franci chiamo mio figlio..lui si infastidisce..spero che tu ne sorrida...è solo per amicizia..
ritratto di Francesco Stella

Chiamami come preferisci

 Ciao Ippi, mi puoi chiamare come preferisci non mi disturba. Mi fa piacere che tu abbia letto la positività del mio commento.. La bellezza del tuo lavoro per me è quella di smuovere certe acqua, ma con la dovuta attenzione ad osservare il risultato e prenderlo per quello che e non per quello che dovrebbe essere.
A presto, un abbraccio,
Francesco

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