domenica 9 giugno 2013

La fruizione culturale



La fruizione della cultura al tempo dell’offerta senza troppe domande.
Tu sei una fruitrice-  mi dice il libraio al termine di uno scambio di idee
Io sono una fruitrice-  mi ritrovo a pensare, mentre mi allontano perplimando, verso la mia panda viola abbandonata a sghimbescio accanto a un muro.
Fruisco di un’offerta culturale, era questo il contesto della conversazione.
Fruisco di eventi proposti che mi permettono di ascoltare Luca Telese a tu per tu, con mia grande partecipazione
Fruisco  Freccero e la sua storia della televisione privata e pubblica, naturalmente e chiaramente- avverbi ripetuti da lui fra una frase principale e una secondaria, innumerevolmente
Fruisco  conversatori ferventi che infilano un praticamente fra un nome e un cognome  deliziando il pubblico affluente
Fruisco tanti - diciamo, cioè, appunto, comunque – fruiamo messe in scene di vere opere d’arte e spettacoli scadenti
Fruiamo una offerta eterogenea che non segue nessun criterio logico di selezione e che ha l’applauso indipendentemente dal prodotto culturale.
Chi dovrebbe selezionare l’offerta?
Io questo non lo so, io sono una fruitrice, posso alzarmi e andare via se il prodotto non mi interessa oppure annoia, posso  restare e scriverci sopra se mi interessa e mi sollecita, posso liberamente esprimere cosa mi piaccia o meno e ringraziare gli operatori culturali che incidono con anestesia dolce o pesante una artistica escrescenza tumorale.
Nessuno leggerà mai le pur leggere osservazioni di una fruitrice ignota, incauta e irriconoscente che si estasia all’ascolto di Fabrizio Basciano, vero talento musicale, alle fotografie rarefatte eppure vive di Tommaso, alle opere pittoriche e materiche di Rina, alle tentazioni di Cimorelli,ai suoi cuori di lamiera, solo materiale di recupero,  alle tante sollecitazioni che propone il Teatrop,
 nessuno domanda all’ignota fruitrice se ha gradito il pranzo offerto, cucinato dal Miniculpop... scherzi a parte!
La cultura cucinata da cuochi che non chiedono ai commensali capacità critica è solo un piatto di portata che i comuni, gli enti locali e le province,  regioni e assessorati , danno al popolo festante come alla corte di Lorenzo il Magnifico veniva offerta al pubblico la visione dei pranzi nobiliari.
 Passavano le portate fumanti e il popolo annusava
Rotolavano le briciole per terra e il popolo litigava

La fruizione culturale al tempo di lor signori.


Ma io vivo altrove e  nel mio  regno sento che 
 sono intorno nate le viole...


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