venerdì 11 gennaio 2013

Miei cari alunni vicini e lontani



Miei cari alunni vicini e lontani,  buongiorno

Siete presenti? Siete assenti? Avete fatto colazione? Preso il latte, il pane con il miele, le fette biscottate con la marmellata  ed un frutto? Bene
Una buona riserva zuccheri dà energia  e calore a mente e corpo, perché come dicevano i latini- Mens sana in corpore sano-
Vi siete lavati mani e denti? Vi siete pettinati e vestiti con cura? Bene
L’igiene ci preserva dalle malattie, il rispetto della nostra immagina lo dobbiamo a noi stessi e agli altri per un dignitoso vivere civile.
Ora possiamo iniziare con benevolenza, senza schiamazzi, senza urli, senza dispetti
Se non capite  alzate la mano e chiedete
Se avete voglia di fermarvi a riflettere  ci fermeremo
Se vi annoiate ditemelo
La scuola è l’unico luogo dove qualcuno è pagato per stare con voi, per parlarvi e per insegnarvi a conoscere storie, a inanellare numeri, a dipingere pareti, a suonare, suonare, suonare, scrivendo note sul registro della vita.
Una comunione sociale- mi dicono
Tutto quello che io vi dirò mi è stato già detto
Tutto quello che so l’ho imparato a mia volta da libri, da insegnanti
Ed ora io ve lo ridico pensando che sia un mio pensiero.
Credendoci forte, credendolo vero.
Ed è sulla base di questa onestà che si basa il nostro convulso vivere sociale, nel credere certo, nel credere vero quell’uomo, quel libro, quel fatto che tu hai per le mani.
Abbiate fiducia- aggiungevo alla fine- abbiate fiducia e siate accorti, noi siamo gli altri e gli altri siamo noi, noi porgiamo una mano e qualcuno la prenderà e così via in una assistenza chiamata solidarietà.
Dicevo e parlavo ogni giorno fra i banchi le stesse parole ma sempre nuove, felice di essere io il messaggero di tanta saggezza.
Mi sembra sempre possibile il parlare così, mi sembra sempre bello dirselo e crederci, ora però aggiungerei – Ragazzi miei cari, vivere, studiare, imparare, impegno e costanza, rispetto e attenzione, condiamoli sempre con un goccio di dubbio. Un solo goccio, senza abusare. Solo per insaporire di più il nostro pane quotidiano.-


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