sabato 16 giugno 2012

Io pubblicherò postuma


19 maggio2011-

Io pubblicherò postuma
Come Emily  Dickinson
Come Tomasi di Lampedusa
Come Ippolito Nievo
Io pubblicherò postuma
L’emarginazione letteraria,
spirituale, che altri hanno percepito
lo slargo, il vuoto abitato da nessuno al mio fianco- 
Nadine Gordimer
Io pubblicherò postuma
La raschiante invidia di chi vorrebbe essere come  me,
più giovane, più bella, diversa.
Io allora sarò ascoltata
perché il silenzio della mia assenza
darà lustro alla loro presenza.
Io pubblicherò postuma
La menzogna di un amore
Ritenuto troppo a lungo degno
E perso come tutti gli amori,
nell'indifferenza, negli inganni, nelle carte.
Pubblicherò e testimonierò in vita
Il fastidio di essere fra miserabili
Fra persone che vendono la loro opinione
Per un lastrico solare, per un nulla, per un niente.
Scusate se esisto - direbbe lei, eterea e decisa prof di storia
E scusate se io parlo, mi muovo e sono felice.
Il cielo è azzurro, il mare un po’ meno,
L’aria è frizzante, pulita non più,
le cave sono in fiore, camion alacri vanno e vengono.
Siamo tutti felici di esserci.
Anche gli avvocati, gli amministratori delegati, i commercialisti,
l’agronomo, il mio.
Sbadato, distratto, infingardo, proprio come me.
Ma lui non se lo può permettere. Non è mica uno studioso!
Lo studioso perde e riperde nella sua cartella
Pensieri parole ed opere
Perde e riperde concetti, nozioni, date.
Lui, l’agronomo perde i registri aziendali. Non si fa.
Io scrivo come digestivo e come lo stomaco dei ruminanti.
Reticolo, rumine, omaso e abomaso.
E’ una ruminazione, la mia,
durante la quale il bolo viene riportato in bocca,
 rimasticato.
Un riportare che dà però una più facile digeribilità.
Scrivere per digerire. Meglio di un Maalox
 
Ippolita Luzzo 





1 commento:

Anonimo ha detto...

Potente, sofferta ma scende in fondo al cuore. Il coraggio dell'inconfessabille!